Come costruirsi una pensione integrativa e un patrimonio mobiliare che ci permettano di vivere sereni, una volta che avremo terminato di lavorare, è una domanda che ci poniamo sempre più spesso e a cui è sempre più urgente trovare una risposta, considerato che potremo fare sempre meno affidamento sulla pensione erogata dallo Stato e che la prospettiva di vivere sempre più a lungo ci pone davanti al rischio di sopravvivere al nostro patrimonio.
Di come costruirsi una pensione integrativa affidandosi ai prodotti assicurativi, per affrontare la terza e quarta età con serenità, ne abbiamo parlato con Franco Marcolina, manager di MA Assicurazioni.
Franco Marcolina, quali sono gli elementi di cui dobbiamo tenere conto quando pensiamo a come costruirsi una pensione integrativa che vada a colmare il gap tra il reddito prodotto in età lavorativa e la pensione che spetta?
Intanto bentrovati a tutti i lettori di Parliamo di Assicurazioni e grazie per questa intervista che mi permette di parlare di come le assicurazioni ci possono aiutare a costruirci una pensione integrativa. Innanzitutto dobbiamo ammettere che la sola pensione pubblica ci mette di fronte al pericolo di una vecchiaia di stenti e quindi dobbiamo porci come obbiettivo quello di risparmiare per costituire una somma che, nel tempo, diventi un valore aggiunto che possa permettere di porre le basi per una rendita vitalizia: lo strumento migliore per questo scopo è sicuramente un fondo pensione integrativo.
Gli elementi che ha evidenziato vanno bene per qualunque situazione o variano al variare del tipo di attività svolta e di inquadramento contrattuale?
Tutti i cittadini italiani che hanno un reddito possono usufruire di questa opportunità. È una esigenza comune sia per i liberi professionisti che per i dipendenti.
Ad esempio, di cosa deve tener conto un dipendente e come può calcolare il gap da colmare? E un libero professionista?
Un dipendente deve considerare di integrare la differenza tra il reddito percepito durante la vita lavorativa e la pensione che percepirà, lo stesso vale per il libero professionista.
Quali sono le differenze tra gli strumenti da lei indicati: i fondi pensione e i piani individuali di previdenza integrativa (PIP)?
Sono entrambi strumenti validi per iniziare a costruirsi una pensione integrativa. Indipendentemente dallo strumento scelto, consigliamo di sottoscriverne uno il prima possibile, in quanto prima si inizia più denaro confluisce all’interno della cassaforte e l’accantonamento che dobbiamo preventivare ogni mese diventa meno impegnativo, mentre più avanti lo si accende meno denaro confluisce all’interno del fondo e alla scadenza troveremo un minor valore e quindi una minor rendita. In generale possiamo dire che i fondi pensioni sono più convenienti rispetto ai PIP.
Se dovessimo ipotizzare di costruire una pensione integrativa per un dipendente a tempo indeterminato di 35 anni, cosa gli consiglieremmo? E se avesse 55 anni?
Gli consigliamo di costituire il suo fondo pensione il prima possibile: se è vero che non è mai troppo tardi per cominciare a costruirsi una pensione integrativa, è altrettanto vero che non è mai troppo presto. Prima si aderisce ad una forma previdenziale integrativa più si massimizzano le prestazioni dello strumento. Proprio per questo consigliamo, in generale, di accedere a un fondo pensione fin da quando si inizia a lavorare, anche con una cifra modesta, l’importante è iniziarlo.
Per i dipendenti è molto interessante trasferire il proprio TFR al fondo pensione in quanto alla scadenza non avrà la trattenuta di due mensilità e mezza.
E cosa consiglieremmo ad un professionista/autonomo di 35 anni? E ad uno di 55?
Se si vuole fare un investimento per produrre una rendita indipendentemente dall’età, consigliamo di investire in fondi pensione piuttosto che in beni immobiliari, in quanto l’investimento nei fondi non ha tutte le problematiche che può avere un immobile, ad esempio usura nel tempo e perdita del valore, gestione, tasse di proprietà, ecc. Soprattutto per quanto riguarda le tasse i fondi pensione portano invece a dei benefici fiscali.
Grazie Franco Marcolina per aver ribadito ancora una volta l’importanza di costruirsi una pensione integrativa e aver evidenziato il vantaggio di cominciare a farlo il prima possibile: accumulare un capitale maggiore e quindi una pensione integrativa più elevata che richiede un impegno economico minore mese per mese, proprio grazie al maggior tempo di accumulo che abbiamo a disposizione. Grazie anche per aver dato indicazioni sugli elementi da prendere in considerazioni al momento della sottoscrizione: età, professione, capacità di investimento e risparmio, propensione al rischio e, ultimo ma non meno importante, il gap da colmare.