Sempre più persone si chiedono cosa sia meglio scegliere tra mutua privata o polizza sanitaria quando si tratta di tutelare la propria salute e quella dei propri familiari.
Questa domanda se l’è posta anche Alessandro, che ci ha chiesto di aiutarlo a capire perché una persona dovrebbe aderire ad un piano sanitario di tipo mutualistico e come valutarne l’adeguatezza alle proprie esigenze.
Proviamo a rispondere a questa domanda, cercando di aiutare Alessandro a costruirsi una griglia di valutazione che lo agevoli nel confronto tra le varie soluzioni possibili e, soprattutto, lo aiuti a definire meglio le proprie aspettative rispetto ad una copertura sanitaria integrativa.
Nel rispondere ad Alessandro, cercheremo anche di evidenziare quelle che, a nostro avviso, sono le differenze sostanziali tra sanità integrativa di tipo mutualistico e quella di tipo assicurativo.
Come scegliere una copertura sanitaria integrativa
Per capire se una copertura sanitaria integrativa è adeguata alle proprie esigenze, suggeriamo ad Alessandro di:
- chiedersi per quali prestazioni vuole ottenere il rimborso e quali prestazioni è disposto a continuare a pagare di tasca (aver chiaro questo aspetto lo aiuta a fare una prima scelta sulla base delle prestazioni incluse e quelle escluse, ad esempio le cure dentarie, le cure oculistiche, gli esami diagnostici di prevenzione sono prestazioni spesso escluse);
- verificare se il piano di sanità integrativa che sta valutando include o esclude il rimborso per le prestazioni mediche relative alle patologie pregresse;
- valutare la durata della copertura (può essere a vita intera o cessare al raggiungimento di un’età prefissata), la presenza di possibilità di recesso da parte della compagnia in presenza di aggravamento del rischio (sia la durata della copertura che la possibilità di recesso potrebbero farlo trovare scoperto proprio quando ne ha più bisogno) ed il periodo di carenza, ossia il tempo che deve trascorrere prima che tutte le garanzie diventino operative;
- conoscere la procedura di attivazione delle garanzie e le condizioni che devono verificarsi per avere diritto al rimborso diretto delle prestazioni;
- valutare l’entità di eventuali franchigie e dei massimali di spesa garantiti.
Mutua privata o polizza sanitaria, come e cosa valutare
Ad Alessandro suggeriamo di valutare anche alcune differenze sostanziali tra mutue private (società di mutuo soccorso) e compagnie di assicurazioni e come queste differenze si riflettono sui piani sanitari integrativi offerti:
- scopo di lucro – le società di mutuo soccorso sono enti senza scopo di lucro, che hanno finalità assistenziale e operano sulla base dei principi mutualistici individuati dalla Legge 3818/1886, mentre le compagnie di assicurazione sono imprese aventi scopo di lucro:
- con il contratto sanitario di tipo assicurativo l’assicurato trasferisce in capo all’assicuratore, in cambio di una somma di denaro, il rischio derivante dal pagare le spese necessarie a garantire la propria salute a seguito di un sinistro; dal contratto l’assicuratore può ricavarne un guadagno;
- con il piano sanitario di tipo mutualistico i soci partecipano equamente a costituire un fondo, che servirà per offrire un aiuto o una tutela a chi si troverà nella necessità di affrontare delle spese mediche, ed in virtù di ciò accettano di suddividere la spesa tra tutti gli altri soci;
- vincolo di età – il contratto sanitario di tipo assicurativo solitamente prevede un vincolo di età, oltre il quale non è permesso sottoscrivere alcuna polizza, ed un’età massima, oltre la quale la copertura assicurativa decade; il piano sanitario di tipo mutualistico di norma non ha vincoli di età in ingresso ed il socio resta tale per tutta la vita;
- possibilità di recesso – nelle mutue solo il socio può liberamente recedere dal contratto, per contro le compagnie assicurative possono recedere dal contratto con l’assicurato a seguito di un sinistro;
- esclusione di patologie – le mutue normalmente, a differenza delle assicurazioni, dopo un certo numero di anni, includono anche le patologie pregresse;
- detraibilità fiscale – la mutua garantisce la detraibilità fiscale (19%) dei contributi associativi fino a un massimo di 1.291,14 euro, cosa che non è possibile nel caso di una polizza tradizionale.
Conclusioni
Nella valutazione di un piano mutualistico, oltre agli elementi elencati, invitiamo Alessandro a prestare attenzione alla gestione economica della mutua che sta valutando, in quanto da essa dipende l’effettiva capacità di garantirgli nel tempo le prestazioni assicurate.
Noi gli suggeriamo di privilegiare una mutua che affidi la gestione economica ad una compagnia di assicurazioni, anziché una che adotti il modello dell’autogestione, in quanto contare esclusivamente sulle risorse versate dai soci può esporre la mutua ad un possibile rischio di default e, quindi, verrebbe meno la capacità di rimborso delle prestazioni sanitarie previste dal piano sottoscritto.
Per aiutare Alessandro a comprendere ancora meglio la copertura sanitaria offerta da una mutua privata, gli suggeriamo di leggere anche le nostre interviste a Pietro Cantù Rajnoldi e a Fabio Iacozzilli e l’analisi sulla sanità integrativa di Info Previdenza.
L’argomento sviscerato da Luisa in modo scorrevole e comprensibilissimo rende chiaro una differenza che spesso il consumatore finale non riesce a cogliere.
Faccio i complimenti all’autrice per come ha saputo rispondere alla domanda posta da Alessandro
Grazie Alberto! Aiutare le persone a cogliere gli aspetti essenziali delle assicurazioni è uno degli obiettivi di Parliamo di Assicurazioni.
Un punto molto importante riguarda proprio la gestione del rischio delle sms.
Da dove si desume tale informazione?
Ed inoltre da dove si possono ottenere i dati relativi alla gestione degli anni passati in termini di introiti e percentuale del pagamento degli indennizzi ai soci
Interessante l’esposizione.
Gentile Enzo Buon Anno,
il meccanismo di protezione finanziaria delle sms è diverso da quello delle Compagnie, per le quali la resilienza della Compagnia è data dal margine di solvibilità. Per le sms, almeno per le più grandi, esiste la volontaria sottomissione a grandi società di revisione, ma il dato rimane di fatto più opaco
Argomento trattato in maniera chiara e esaustivo . Grazie
Grazie a lei, Anna.
Puntuale e di facile comprensione Luisa.
Grazie Umberto! 🙂
Domanda, ma se le garanzie sono riassicurate o se il capitale viene dato in gestione ad una assicurazione e questa fallisce come sta accadendo in ultimo a Cattolica? (nella lunga lista ci sono molti marchi) cosa succede?
una mutua è garantita dai ministeri di economia e sanità per legge, mentre un assicurazione non lo è.
Gentile Claudio, buon anno nuovo. In linea di principio hai ragione tu ma di fatto il sistema assicurativo , come quello bancario italiano, soprattutto per un fatto di immagine e di fiducia da parecchi anni è immunizzato dal fallimento. Lo dimostrano le vicende fondiaria sai con la onerosa acquisizione da parte di unipol, e la recentissima acquisizione di cattolica da parte di generali. Aggiungerei inoltre che le Compagnie effettuano a monte una selezione dei rischi che di fatto dovrebbe proteggerle dal moral hazard. Per far decollare il secondo e terzo pilastro sanitario lo Stato dovrebbe fornire di fatto più garanzie come prestatore di istanza verso le sms, ma anche livellare di più il terreno di gioco nei confronti delle sms e delle compagnie, sulla scorta di quanto è già avvenuto per la previdenza complementare
Ma ci dovranno pur essere dei vantaggi per le polizze private altrimenti non potrebbero esistere ed esisterebbero solo le mutue private. Può gentilmente spiegarci per favore
Gentile Fabrizio,
a mio modestissimo parere i vantaggi delle polizze private consistono nel fatto che le Compagnie, attraverso le riserve tecniche a copertura delle polizze sanitarie, sono nella sostanza protette da fallimento e da insolvenza verso i clienti. A livello emotivo più che reale, questo fa si che le polizze, in molti casi, siano preferite alle prestazioni offerte dalle sms
Salve e piacere signora Luisa. Colui che le scrive e le pone dei quesiti e’ sia un Promotore Mutualistico e sia un intermediario assicurativo ora in Sez . E ma proviene dalla B ed ancor prima dalla Sez. A. Avevo colto un suo passaggio, mentre consigliava al suo interlocutore Alessandro la scelta tra mutua ed assicurazione ed un indizio mi ha strabiliato e cioè Lei dice che se una mutua è autogestita ha rischio di default, le assicurazioni No. Non è esatto , in quanto Lei consiglia una mutua che viene economicamente controllata da una Assicurazione , per affrontare i rischi di pagamento dei sinistri. Cosa non vera, in quanto qls assicurazione affiderebbe la sua gestione ad una divisione sinistri , cioè a quella che sotto tende ad un piano mutualistico e non si veri introiti di tutto il comparto assicurativo di una Compagnia. Quindi lei sa quanti soci ha Unisalute dell’ Unipol ?? Non più di 50.000 soci e quindi in caso di pagamento sinistri deve attingere da altre divisioni assicurative causando sbilanciamenti e quindi aumenti a macchia di leopardo per far quadrare i bilanci dei propri azionisti, sai quanti soci ha la più grande mutua italiana MBA ?? 450.000 soci . Quindi . A voi elettori la saggia decisione. Sera a tutti